My wife is traveling abroad next month and I'd love for a little slut like you to take her place while she's gone. I'd tie you to the bed so I could come in and use you whenever I wanted to and you'd be such a good girl for daddy, waiting patiently for whenever I decide to see you. You wouldn't have to wait long of course, I want to bury my bare, married cock deep in your tight little pussy and fill you up every chance I get. All the while I'd alternate between calling you sweet pet names like kitten, babygirl, and love, and other things like, slut, whore and fuck toy. You can even tell me how much better you are than my wife, how much tighter you are and how you get Daddy's cock harder than she ever could. It might make me angry though, so I'd have to punish you of course but I suppose that's a risk you'd have to take.
A risk I want to take<333
Would be such a cute lil cumslut for you ☺️
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David Bowie at a birthday party
L’Italia è una nazione stanca, tradita, abbandonata. Ogni giorno che passa il peso della sopravvivenza si fa più insopportabile per milioni di persone. Non si parla più di vivere, ma di resistere: alle bollette, agli affitti, alla disoccupazione, alla burocrazia cieca, all’indifferenza totale di chi dovrebbe proteggerci.
Il governo celebra se stesso tra bandiere e slogan, come se fosse in campagna elettorale perenne. Ma la realtà è un Paese in declino, dove chi lavora non riesce a vivere, e chi non lavora viene umiliato. Le promesse sono carta straccia, i provvedimenti servono solo ai soliti noti: banche, multinazionali, amici degli amici, palazzinari, venditori di fumo.
Ogni servizio pubblico viene spolpato: la scuola pubblica cade a pezzi, la sanità è diventata un privilegio per chi può pagare, la giustizia lenta e spesso manipolata. I fondi pubblici finiscono in consulenze, armi, sprechi, progetti inutili. Nessuna visione per il futuro, nessun investimento vero sul lavoro, sulla ricerca, sull’ambiente, sulla dignità.
Chi denuncia viene etichettato come “anti-italiano”, chi protesta viene insultato, chi chiede giustizia viene ignorato. Intanto i diritti si restringono, la libertà si svuota, e ogni giorno un nuovo decreto ci toglie un pezzo di cittadinanza.
Siamo diventati il Paese dove tutto è colpa dei poveri, degli stranieri, dei fragili. Un Paese che si rifugia nell’odio per non guardarsi allo specchio. Ma lo specchio non mente: quello che vediamo è un sistema marcio, governato da chi vive nell’impunità e nel privilegio, mentre milioni affondano nel silenzio.
Ci hanno tolto la speranza, e senza speranza nessuna democrazia può sopravvivere. Ma prima che sia troppo tardi, dobbiamo trovare la forza di rialzarci. Perché un popolo senza voce è un popolo destinato a essere comandato da chi non lo ama.
Fall in New England 🍁