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David Bowie at a birthday party
Bob's ballet.
Aprile mese di liberazione
25 aprile...."I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi. Non sanno chi fu quel giovanetto della Lunigiana che, crocifisso ad una pianta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni, rispose: «Li conoscerete quando verranno a vendicarmi», e altro non disse. Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi». Non sanno come si chiama colui che, imprigionato, temendo di non resistere alle torture, si tagliò con una lametta da rasoio le corde vocali per non parlare. E non parlò. Non sanno come si chiama quell'adolescente che, condannato alla fucilazione, si rivolse all'improvviso verso uno dei soldati tedeschi che stavano per fucilarlo, lo baciò sorridente dicendogli: «Muoio anche per te… viva la Germania libera!». Tutto questo i ragazzi non lo sanno: o forse imparano, su ignobili testi di storia messi in giro da vecchi arnesi tornati in cattedra, esaltazione del fascismo ed oltraggi alla Resistenza''.
Piero Calamandrei
"Il primo aprile del 1998 David Bowie era tra gli organizzatori, nello studio dell’artista Jeff Koons, di un elaborato pesce d’aprile. Lo scrittore britannico William Boyd aveva appena pubblicato, proprio grazie a Bowie, un libretto intitolato *Nat Tate: an american artist 1928-1960*, la biografia, con tanto di foto e illustrazioni, di un dimenticato esponente dell’espressionismo astratto newyorchese che, dopo una vita di frustrazioni e di insuccessi, nel 1960 si uccise gettandosi nel fiume dal traghetto di Staten Island. Quella sera nello studio di Koons, alla presentazione di quel libro-rivelazione (con tanto di nota di copertina di Gore Vidal) c’era tutto il bel mondo dell’arte contemporanea di New York e alle pareti c’erano i pochi lavori rimasti di Tate, che aveva bruciato tutte le sue opere prima di uccidersi.
Peccato che Nat Tate non era mai esistito e che quei lavori li aveva fatti lo stesso Boyd con uno stile che mescolava la pennellata decisa di Robert Motherwell ai graziosi ghirigori del Warhol illustratore pubblicitario. La finta biografia dell’inesistente Nat Tate è un libro appassionante e pieno di dettagli sulla sua vita privata e artistica: dal suo alcolismo ai rapporti con critici e galleristi dell’epoca, fino a un fatidico incontro a Parigi con Georges Braque, il padre del cubismo. Quella sera in molti vollero credere che ci fosse davvero un grande artista da riscoprire e alcuni dissero che certo sì, avevano sentito parlare dei disegni di Nat Tate. Mentre Bowie, Vidal, Boyd e i suoi complici se la ridevano."
Ecco uno dei motivi per cui mi piace David Bowie, il suo essere artista a 360° precorrendo i tempi e perculando i critici musicali.
https://www.internazionale.it/opinione/daniele-cassandro/2024/08/28/david-bowie-earthling